Namasté Zenine,
continua il viaggio alla scoperta dell’incredibile mondo dei prodotti naturali! Un mondo talmente vasto e complesso che, a volte, manda un po’ in confusione.
Ne è la prova l’atteggiamento della nostra mascotte Gaia che, ogni volta che deve scegliere un prodotto naturale, finisce per essere assalita da dubbi e perplessità. Non riesce ad orientarsi in mezzo a tutte le varie sovra-classificazioni dei prodotti naturali: oli essenziali, assoluti, acque, tinture madre, oleoliti, macerati e … chi più ne ha più ne metta!
Così, volendo evitare che faccia i soliti pasticci abbiamo deciso di proporre questo excursus su un argomento poco conosciuto e su cui si trovano poche informazioni (spesso pure contrastanti), che sicuramente non aiutano la nostra giovane Zenina!
Oggi vi proponiamo un’introduzione agli estratti e preparati erboristici, tra i più diffusi e antichi prodotti naturali usati dall’uomo. Gli estratti delle piante sono davvero molti e per la classificazione si tiene conto di: metodo di estrazione, caratteristiche e proprietà.
La raccolta della droga vegetale
Tutto inizia con la raccolta: per ricavare estratti e preparati vegetali, la prima fase (comune a tutti) è quella della raccolta delle parti vegetali (o droghe vegetali). Non tutte le parti della stessa piante sono uguali. Ci sono le foglie, i fiori, le radici, i semi: ognuna con proprie caratteristiche peculiari.
Ogni parte viene selezionata a seconda della tipologia, del tempo balsamico (il momento in cui la pianta contiene la maggior quantità di principi attivi) e della concentrazione delle sostanze necessarie al tipo di preparato.
Le parti delle piante potranno poi essere utilizzate fresche o essiccate. In quest’ultimo caso, il processo di essiccazione è altamente controllato, e permette di conservare quasi tutte le proprietà della pianta fresca. Buona parte del peso, però, andrà perso. Questa prima fase di raccolta ed essiccazione può durare circa 20 giorni.
Gli Estratti vegetali e i Preparati erboristici
Dalle droghe vegetali, fresche o secche, si possono ottenere una quantità smisurata di preparati erboristici. Indispensabile, dunque, una classificazione che, in questo caso, avviene tenendo conto di vari aspetti:
- Metodo utilizzato per ottenerli: estrazione per macinazione, estrazione tramite acqua e calore, macinazione, pressatura, ecc…
- Principi attivi contenuti: oli essenziali, sali minerali, acidi grassi, antiossidanti, ecc…
- Parte della pianta utilizzata: radici, sommità fiorite, foglie, semi.
- Utilizzo: uso interno (una tisana, una tintura madre); uso esterno (un olio vegetale)
- Proprietà: emolliente, antinfiammatorie, lenitive…le proprietà sono praticamente infinite!
- Controindicazioni: pur essendo naturali al 100%, gli estratti vegetali possono avere controindicazioni d’uso, pertanto è sempre necessario conoscere il prodotto. Ad esempio, chi ha problemi alla tiroide dovrebbe evitare di consumare alghe, dato il loro elevato contenuto di iodio. Chi soffre di gastrite, dovrebbe evitare di consumare una tisana a base di salice bianco che contiene acido salicilico. E così via…
Tenendo presente questi punti, vi proponiamo di seguito una prima classificazione che chiarisca un po’ le idee alla nostra Gaia (e a voi)!
Estratto | Tipo Estrazione | Elementi Caratterizzanti |
---|---|---|
Tisane – Infusi, decotti e tè | Tramite Acqua e Calore | Ricco di tutte le proprietà idrosolubili e non termolabili |
Macerati in Acqua | Tramite Acqua | Estrazione di proprietà idrosolubili e termolabili. Difficile da conservare. |
Tinture e Tinture Madri | Macerazione idroalcolica | Ricco di tutte le proprietà idrosolubili e solubili in alcool. Dalla pianta Fresca. Spesso titolata. Facile da conservare. |
Enoliti | Macerazione in vino | Antico preparato con estrazione in vino rosso o bianco, meno efficace della tintura madre, ma più gustoso. |
Macerati Alcolici, Idroalcolici | Macerazione Idroalcolica | Ricco di tutte le proprietà idrosolubili e solubli in alcool. Dalla pianta essicata. Facile da conservare. |
Macerati Glicerici | Macerazione in glicerolo | Estrazione di tutte gli attivi idrosolubili e solubili in glicerolo, utile per le parti più delicate della pianta. |
Gemmoderivati | Macerazione in glicerolo | Estrazione delle proprietà derivanti dai meristemi (parti giovani). |
Oleoliti | Macerazione in olio | Ricco di tutte le proprietà liposolubili. Per uso cosmetico e fitoterapico |
Estratti Fluidi, molli e secchi | Macerazione in diversi solventi e successiva eliminazione del solvente | Estrazione e successiva concentrazione degli attivi estratti rispetto al solvente a seconda del grado di eliminazione del solvente stesso. |
Oli, burri e cere vegetali | Pressione Meccanica delle Parti Oleose | Ricco di tutti gli acidi grassi presenti nelle parti più ricche della pianta, e di una parte insaponificabile che rende ogni estratto unico. |
Oli Essenziali | Corrente di vapore o pressione a freddo | Concentrato delle “essenze” della pianta. Multifunzionali per aromaterapia e cosmesi. |
Assoluti | Solventi e CO2 | Concentrato delle “essenze” più pregaite. Ricercate sia per la loro profumazione che le capacità aromaterapiche. |
Idrolati | Corrente di Vapore | Acqua con “essenze” e attivi idrosolubili dispersi al suo interno. |
Le tipologie di estratti vegetali
Fatta questa breve premessa, siamo pronti a conoscere un po’ più nel dettaglio varie tipologie di estratti vegetali, distinguendole in base al metodo di estrazione (macinazione, pressatura, macerazione, ecc…).
Estrazione per Macinazione: polpa e succhi
Le droghe, in questo caso fresche, vengono macinate subito dopo la raccolta, tramite diversi strumenti (ad esempio, mortai), fino ad ottenerne una polpa omogenea. Da questa polpa si può poi ricavare poi il succo.
Questo tipo di preparato è solitamente poco utilizzato e adatto solo per uso esterno.
Estrazione con acqua e calore: infusi e decotti
Utilizzando acqua e calore si possono ricavare diversi preparati erboristici (tra i più noti in assoluto): tisane, infusi, decotti. La differenza tra queste tipologie di prodotto è data dai tempi di infusione (se si vuole realizzare una tisana a base di sommità fiorite, i tempi di infusione saranno inferiori rispetto ad un infuso a base di foglie dato che i fiori sono generalmente più delicati), dalla tipologia, dalla quantità di droghe vegetali utilizzate, e dall’uso che se ne può fare (interno o esterno. Oltre a berlo, un infuso può essere anche utilizzato per un impacco sui capelli!).
Senza l’utilizzo di calore, ponendo cioè le parti della pianta essiccate in sola acqua, si può ottenere un macerato acquoso. In questo modo è possibile estratte le parti idrosolubili (che si sciolgono in acqua) ma anche quelle termolabili (che si alterano e/o perdono qualità se sottoposte a calore). Il macerato acquoso però ha lo svantaggio di essere di difficile da produrre e da conservare.
Un esempio di macerato acquoso? Prendete la polvere di Althea officinalis: la sua peculiarità di questa pianta è la ricca presenza di mucillagini. Per prepararne una tisana fredda basta porre la polvere in acqua fredda e lasciarla in posa per 5-6 ore. Alla fine si filtra la polvere e ciò che resta è una bevanda dalle proprietà lenitive per l’apparato digerente. Ecco, questo è un macerato acquoso. Semplice e…da consumare entro pochi giorni!
Macerazione in solvente: estratti idroalcolici, estratti glicerici e oleoliti
La macerazione è l’estrazione dei principi attivi della pianta tramite diversi solventi (alcool, glicerolo, etere, olio). Ogni solvente permette di ottenere un differente preparato: in base al solvente scelto si potrà ottenere un macerato con principi attivi diversi per tipologia e quantità.
I preparati erboristiche che si possono ricavare tramite macerazione in solvente si distingueranno in base a vari fattori. I principali sono: tipo di droga utilizzata (fresca o secca); tipo di solvente.
Tramite questo processo primo processo si ricavano differenti preparati: tinture, tinture madri, enoliti (o tinture vinose), macerati alcolici, macerati idroalcolici, macerati glicerici, gemmoderivato e oleoliti.
Macerazione e successiva eliminazione del solvente: estratti fluidi, estratti molli, estratti secchi
Ricavabili anche questi dalla pianta secca o fresca tramite macerazione in diversi solventi, questi estratti si distinguono dai macerati di cui abbiamo parlato prima per la successiva eliminazione di una parte del solvente fino alle concentrazioni richieste.
A seconda della quantità di solvente restante possiamo distinguere questi estratti in: estratti fluidi, estratti molli o estratti secchi.
Pressione Meccanica: oli, burri e cere vegetali
Si tratta di una miscela di lipidi ricavata dalla spremitura delle parti più ricche di olio della droga vegetale (semi e frutti).
A temperatura ambiente, questi preparati possono presentarsi liquidi (oli) o solidi (burri). Alcuni, pur essendo simili agli oli per consistenza e aspetto, sono in realtà cere vegetali liquide per la loro composizione in acidi grassi (come l’olio/cera vegetale liquida di jojoba).
Estrazione dalle parti aromatiche della pianta: oli essenziali, idrolati
Oli essenziali
Sono un concentrato di essenze (particolari elementi chimici contenuti in piccoli porzioni della pianta) estratte da materiale vegetale aromatico. Gli oli essenziali sono tra gli estratti vegetali più potenti. Proprio l’elevata concentrazione di principi attivi impone di utilizzarli con molta cautela. Ricordate che gli oli essenziali devono essere sempre diluiti e non devono mai essere utilizzati in purezza direttamente sulla pelle.
Gli oli essenziali possono essere estratti tramite varie processi: pressatura, spremitura a freddo, distillazione per corrente di vapore, distillazione diretta, ecc….
Idrolati/Acque Aromatiche
Chiamate spesso “idrolati”, le acque aromatiche sono il prodotto “secondario” dell’estrazione delle essenze negli oli essenziali. Ovvero, durante il processo di estrazione degli oli essenziali, vengono separati da una parte gli idrolati, dall’altra gli oli essenziali (che in acqua non si sciolgono. Gli oli essenziali si disperdono in olio: sono liposolubili).
Gli idrolati sono decisamente più delicati rispetto agli oli essenziali. Gli idrolati possono essere utilizzati per uso esterno come: tonici per il viso, decongestionanti per occhi, per lenire il cuoio capelluto.
Siamo arrivati al termine di questa introduzione agli estratti vegetali. Ognuno di questi estratti ha incredibili capacità, decisamente uniche e differenti tra loro e diverse metodologie di utilizzo.
Per ognuno c’è ancora tanto da dire, e nei prossimi articoli andremo ad approfondire ogni aspetto di ogni singolo estratto!
Speriamo però che questo primo articolo vi abbia già dato la possibilità di destreggiarvi più facilmente tra i vari tipi di preparati ed estratti naturali! Gaia sembra iniziare finalmente a capirci qualcosa!