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Oli essenziali e Assoluti

Oli essenziali e Assoluti

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Namasté Zenine,
nell’articolo di oggi conosceremo più da vicino due tipi di estratti vegetali molto usati anche in ambito cosmetico: gli oli essenziali e gli assoluti.

Spesso si tende a confonderli. ma in realtà sono due prodotti ben distinti che si differenziano sia per il metodo di estrazione che per il loro utilizzo pratico.

Gli oli essenziali sono prodotti destinati anche ad uso terapeutico. Gli assoluti vengono impiegati soprattutto in cosmesi e in profumeria, in virtù della loro altissima concentrazione di sostanze aromatiche.

Andiamo a scoprire le loro caratteristiche!

Oli essenziali: cosa sono

Gli oli essenziali sono miscele di sostanze aromatiche formate da minuscole goccioline ricavate dalle piante tramite distillazione in corrente di vapore, bollitura o pressatura a freddo. Tutti gli oli aromatici non estratti con questi metodi, non possono considerarsi oli essenziali.

Vengono definiti anche come oli volatili, in quanto composti da molecole che evaporano rapidamente.

Ogni oli essenziale si presenta come un liquido molto aromatico, costituito da composti chimici odorosi, solubile sia in sostanze grasse che alcoliche, ma poco solubile in acqua. Pur chiamandosi “oli” non sono costituiti da grassi (a differenza degli oli vegetali), ma da una miscela di molecole chimiche che ne determinano la struttura e le proprietà.

Ogni olio essenziale può contenere infatti anche 100/150 sostanze chimiche diverse raggruppate in: esteri, aldeidi, chetoni, alcoli, fenoli, ossidi, terpeni (monoterpeni e sesquiterpeni) eteri, acidi, lattoni e cumarine che, lavorando in sinergia, producono distinti effetti sul corpo.

Tipi di estrazione:

  • Distillazione in corrente di vapore: è il metodo più diffuso, in quanto adatto alla maggior parte delle piante. Consiste nel riporre la parte di pianta (foglia, petalo, rizoma, bacca) in un cestello posizionato su un contenitore di acqua (con cui non entra in contatto diretto) fatta bollire da una fonte di calore sottostante (una sorta di cottura a vapore). Il vapore acqueo prodotto attraversa la pianta trasportando l’essenza in una serpentina, immersa in acqua fredda, dove viene condensato. L’olio rimane in superficie separandosi dall’acqua. Si ottengono in questo modo due prodotti: l’olio essenziale e un’acqua aromatica (idrolato) contenente percentuali di essenza.
  • Spremitura a freddo: si usa soprattutto per estrarre gli oli essenziali dalle bucce di agrumi (come limone, arancio e bergamotto). Consiste nella spremitura della scorza con apposite presse meccaniche, utilizzando una minima dose di acqua che viene poi separata traminte centrifuga.
  • Bollitura: è la tecnica più antica, usata soprattutto per le piante secche o i petali; consiste nell’immergere la pianta in acqua portata poi ad ebollizione tramite fiamma diretta.

Da cosa si ricavano?

Gli oli essenziali possono essere ricavati da diverse parti di piante, scelte in base alla concentrazione di principi attivi e molecole odorose:

  • Dalle sommità fiorite: olio essenziale di camomilla, lavanda, timo, achillea, rosa
  • Dalle foglie: olio di salvia, basilico, eucalipto, verbena
  • Dal legno: olio di legno di cedro, legno di rosa, legno di sandalo
  • Dalla corteccia: olio di cannella
  • Dai frutti: olio di finocchio, anice, ginepro
  • Dalle scorze dei frutti: olio di limone, pompelmo, bergamotto, arancio
  • Dai rametti: olio di pino, cipresso, abete
  • Dalla resina: olio di incenso, mirra
  • Da rizomi e radici: olio di zenzero, curcuma, angelica

Curiosità: Una stessa pianta può produrre anche più tipi di olio essenziale, con caratteristiche diverse. Ad esempio, dall’arancio amaro si ricava: l’olio essenziale di petit grain (dai rami e dalle foglie), l’olio essenziale di arancio (dalle bucce) e l’olio di neroli (dai fiori).

Caratteristiche degli oli essenziali

Ogni olio essenziale presenza caratteristiche diverse, che possono essere così riassunte:

  • Volatilità: indica il tasso di evaporazione dell’essenza quando entra in contatto con l’aria. Un olio essenziale molto volatile evaporerà più velocemente, raggiugendo altrettanto rapidamente il nostro naso.
  • Potere di penetrazione: rappresenta il contenuto di sostanze lipofile, ovvero solubili nei lipidi (grassi) della pelle, che vengono assorbite a velocità diverse. L’olio di timo ha una velocità di assorbimento di 20-40 minuti, mentre quello di cannella è assorbito più lentamente (60-80 minuti).
  • Infiammabilità: ogni olio ha un punto di infiammabilità diverso, oltre il quale si infiamma e si degrada, perdendo le sue proprietà.
  • Densità: è un parametro molto variabile, che indica la compattezza e la vischiosità di un olio. Generalmente, gli oli essenziali hanno una densità inferiore a 1, quindi sono meno densi dell’acqua.
  • Solubilità: gli oli essenziali sono solubili in sostanze grasse (come gli oli vegetali) e in alcool, ma scarsamente solubili in acqua.

Le note olfattive

Gli oli essenziali, così come gli aromi e i profumi, presentano tre diversi tipi di note olfattive, anche se una sola è quella dominante. Tali note aromatiche vengono classificate in base alla loro volatilità e si distinguono in:

  • Note di Testa: sono quelle percepite per prime quando si annusa un’essenza e arrivano più rapidamente ai nostri sensi. Sono leggere, vivaci e dinamiche. Ci catturano velocemente ma hanno una minore persistenza in quanto il tempo di evaporazione va da 1 a 3 ore. Alcuni esempi sono: gli oli essenziali di agrumi, eucalipto e menta.
  • Note di Cuore: sono note più morbide e delicate, che impiegano più tempo per essere percepite ma che agiscono più in profondità a livello emotivo, con un effetto riequilibrante. Il tempo di evaporazione si aggira tra 4 e 6 ore. Appartengono alle note di cuore: gli oli essenziali floreali come neroli, camomilla e lavanda.
  • Note di Base (o di Fondo): sono poco volatili e quindi molto persistenti, tanto che il tempo di evaporazione può arrivare anche a 24 ore. Sono molto penetranti ed intense e lavorano ad un livello più profondo trasmettendo stabilità e forza. Appartengono a questa categoria gli oli essenziali speziati e legnosi come: chiodi di garofano, cannella e pepe nero, mirra, sandalo e incenso.

Questa classificazione può essere molto utile se vogliamo comporre un profumo a base di oli essenziali, che risulti armonico e bilanciato. Nell’articolo https://blog.zenstore.it/Come-realizzare-un-profumo-fai-da-te-con-oli-essenziali-o-fragranze/ puoi leggere come fare un profumo naturale bilanciando le note olfattive.

Per cosa si utilizzano gli oli essenziali?

Gli oli essenziali posso essere usati nell’aromaterapia, che utilizza i composti volatili aromatici veicolandoli tramite l’olfatto. Questa pratica sfrutta le proprietà degli oli essenziali sia tramite diffusione che sotto forma di massaggi ed applicazioni sul corpo.

Possiamo usare gli oli vegetali per diversi scopi:

  • Per la pelle: per trattare problematiche specifiche come punture di insetto (oli antisettici come tea tree o eucalipto), contusioni o eczemi (oli antinfiammatori come lavanda e camomilla), pidocchi, zanzare e parassiti (oli insettifughi come citronella o chiodi di garofano), infezioni da funghi, candida o piede dell’atleta (oli antifungini come tea tree, lavanda e maggiorana), cicatrici, ustioni e smagliature (oli cicatrizzanti come geranio, neroli o rosa).
  • Per i capelli: alcuni oli essenziali favoriscono la crescita dei capelli ed agiscono sulla caduta (rosmarino e legno di cedro), stimolando la microcircolazione del cuoio capelluto e l’attività dei follicoli. Alcuni sono antisettici, utili per contrastare forfora, cute grassa e dermatiti (olio di tea tree o limone), altri agiscono sui capelli secchi e sfibrati (olio di geranio o mirra) rivitalizzandoli.
  • Per la salute: si usano per trattare i dolori muscolari (oli rubefacenti come canfora e pepe nero), cellulite e ritenzione idrica (oli che stimolano il sistema linfatico come mandarino, limone e pompelmo), stress, palpitazioni (oli ipotensivi come lavanda e ylang ylang), cattiva digestione (antispasmodici e carminativi come menta piperita e finocchio), disturbi urogenitali (lavanda e gelsomino) o del sistema respiratorio (espettoranti come eucalipto e timo).
  • Per il sistema nervoso: hanno la capacità di stimolare o di sedare il sistema nervoso centrale apportando benefici in caso di insonnia, stress e tensioni (oli sedativi come lavanda, melissa e camomilla) o astenia ed affaticamento (oli stimolanti come menta piperita, basilico e rosmarino).
  • Sulla mente: attraverso l’inalazione, gli oli essenziali riescono ad influenzare gli stati mentali e le emozioni, agendo ad esempio sulla tristezza (olio di vaniglia o mandarino), sull’agitazione e sullo stress (camomilla o lavanda), sulla concentrazione (rosmarino e limone) e persino sulla paura (arancio e rosa damascena). Altri oli invece favoriscono la meditazione (mirra e incenso) e schiariscono la mente (pino e limone).

Come si usano gli oli essenziali

Partiamo da una nozione fondamentale riguardo il loro utilizzo: gli oli essenziali NON VANNO USATI MAI PURI MA VANNO SEMPRE DILUITI IN ALTRA SOSTANZA in quanto possono causare reazioni cutanee, gravi irritazioni e sensibilizzazione. Possiamo diluirli in qualsiasi tipo di olio vegetale (argan, jojoba, mandorle dolci ecc.), in alcool (tintura madre), nel gel di aloe vera, in un prodotto cosmetico o nel sale marino (per preparare ad esempio un bagno caldo).

  • Tramite assorbimento cutaneo: si usano per massaggi (in genere diluiti dall’1% al 5% in olio vegetale), per bagni, pediluvi, impacchi e frizioni, oppure aggiunti a prodotti cosmetici per pelle e capelli. È importante verificare la presenza di allergie prima di usarli.
  • Diffusione e inalazione: si usano all’interno dei diffusori (1 goccia per ogni mq), nelle candele, nei suffumigi (per liberare le vie aeree), su un fazzoletto (3-4 gocce) o tramite diffusione con il vapore (10 gocce in 500 ml di acqua bollente).
  • Ingestione: alcuni tipi di oli essenziali possono essere assunti anche per via orale, diluendoli nel miele (acacia o un’altra varietà poco densa), in una zolletta di zucchero, marmellata, mollica di pane o latte caldo. Vanno assunti con cautela, rivolgendosi ad un professionista per avere i dosaggi giusti in base al peso corporeo, all’età e alla specifica patologia. Il fai da te può causare conseguenze anche molto gravi.

Avvertenze nell’utilizzo

  • Sono fotosensibilizzanti: alcuni oli essenziali aumentano la sensibilità della pelle quando è esposta alla luce solare, causando eritemi, ustioni e macchie scure. Sono soprattutto gli oli agrumati come limone, bergamotto e mandarino, che andrebbero usati di sera e mai prima di esporsi al sole.
  • Gravidanza e allattamento: il loro uso è controindicato nei primi 3 mesi di gravidanza in quanto possono trasferirsi nella placenta e causare danni al feto. Per l’uso in gravidanza e allattamento bisogna necessariamente rivolgersi ad un professionista del settore.
  • Occhi e mucose: durante l’uso è importante evitare il contatto diretto con gli occhi e le mucose, naso, bocca, organi genitali e lingua.

Assoluti: cosa sono

Gli assoluti, o essenze assolute, sono sostanze aromatiche altamente concentrate che richiamano in modo molto marcato l’odore del fiore da cui si ricavano, per questo usati soprattutto in profumeria e in campo cosmetico.

Si ottengono tramite estrazione con un solvente organico da parti di piante, che per la loro delicatezza e per le loro caratteristiche non possono essere sottoposte a corrente di vapore e quindi ad alte temperature. Questo tipo di estrazione si applica soprattutto ad alcuni fiori (mimosa, frangipani e gelsomino) ma anche a materie prime poco volatili, come i semi di fava tonka.

Come si ricavano

Per poter ottenere gli assoluti si eseguono due tipi di estrazioni.

In un primo momento la materia prima fresca viene immersa in un solvente, in modo da “sciogliere” la parte odorosa. Successivamente tale solvente viene fatto evaporare a bassa pressione e a bassa temperatura, in modo da ottenere una sostanza cerosa solida/semisolida ricca di composti aromatici: la concreta.

Questa viene sottoposta ad una seconda estrazione: usando l’etanolo in modo da rimuovere tutte le parti cerose ed estrarre solo i composti aromatici. Infine si filtra e si fa evaporare l’etanolo, ottenendo così una sostanza liquida o semiliquida, solubile in alcool: l’assoluta.

Per il metodo di estrazione e per l’elevata concentrazione di note aromatiche, gli assoluti hanno un costo piuttosto elevato, anche rispetto agli oli essenziali.

Assoluti: come si usano

L’estrazione in alcool rende gli assoluti non adatti ad uso terapeutico e interno, in quanto possono contenere una piccolissima percentuale di residui del solvente utilizzato (inferiore al 2%).

Possono essere utilizzati però sia nella composizione di profumi, che nei preparati cosmetici, inserendoli come nota aromatica o sfruttandone le proprietà sulla pelle.

  • Nei cosmetici: vengono inseriti nella fase grassa in percentuali molto ridotte. Se si tratta di assoluti semisolidi devono prima essere sciolti leggermente a bagnomaria per poter essere incorporati agli altri ingredienti. Si aggiungono quindi a creme, burri, oli e in genere a sostanze a base grassa.
  • Nei profumi: per creare profumi personalizzati, gli assoluti si fanno macerare in alcool o olio (a seconda del profumo che si desidera realizzare) per qualche minuto e poi addizionati alle altre essenze.

Come per gli oli essenziali, gli assoluti NON vanno mai utilizzati puri sulla pelle e vanno sempre prima testati per verificare eventuali allergie.

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