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Idrolati o acque aromatiche. Gli Estratti vegetali delicati per pelle e capelli

Idrolati o acque aromatiche. Gli Estratti vegetali delicati per pelle e capelli

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Namasté Zenine,
eccoci di nuovo insieme, nuova tappa alla scoperta degli estratti vegetali e delle loro qualità. Oggi parliamo di idrolati, un connubio unico di delicatezza ed efficacia, da apprezzare ulteriormente per chi già li conosce e li utilizza.

Idrosol, acque floreali, acque aromatiche e acque di fiori: facciamo chiarezza sulle caratteristiche di questi prodotti e scopriamo quali sono degli idrolati e quali no. Come capire quando un estratto è di buona qualità, cosa si intende per purezza e concentrazione e un confronto con gli oli essenziali, spesso ottenuti nella stessa distillazione.

Idrolato o acqua aromatica

L’idrolato ha l’aspetto di un liquido lattiginoso, per questo i francesi lo chiamano hydrolat, mentre il suo nome scientifico sembra sia l’unione di hydro + (distil)-latum, quindi 'acqua distillata'. Per gli inglesi è hydrosol. Capita di incontrare questo nome su alcune etichette, anche nella forma italianizzata idrosol.

I prodotti italiani riportano anche altri nomi e, prima di approfondire le qualità di questi estratti naturali, scopriamo quali sono e cosa raccontano:

  • l’idrolato che si ottiene dall’estrazione di una pianta aromatica, prende il nome di acqua aromatica o idrosol aromatico e nella medesima distillazione si ottengono anche gli oli essenziali; 
  • l’idrolato ricavato dall’estrazione di un fiore viene contraddistinto con il nome di acqua floreale o idrolato di fiori, da non confondere con l’acqua dei fiori che si ottiene con una soluzione acquosa dei petali fatti macerare in acqua.  

Cosa sono

Gli idrolati sono antichissimi estratti, dobbiamo però alla cosmesi degli ultimi decenni la riscoperta come sostanze benefiche per la pelle, e alla floriterapia l’approfondimento sulle virtù terapeutiche. La forma è liquida: si tratta di una soluzione di acqua distillata in cui sono contenuti dei principi attivi idrosolubili, quindi la diluizione trasparente contenuta nelle confezioni che acquistiamo è acqua pura arricchita da preziose molecole disperse in essa.

Durante un processo di distillazione dalla pianta vengono ceduti all’acqua aldeidi aromatiche, acidi, alcoli, fenoli, chetoni ed ossidi, che diventano così disponibili per il nostro benessere psico-fisico. Questi principi attivi racchiudono le qualità terapeutiche che caratterizzano ogni estratto e lo rendono utile per uno o più utilizzi.

Dalla pianta al distillato

Il modo migliore per conoscere un prodotto è scoprire come si ottiene, come una foglia o dei petali di un fiore possano regalare i loro effetti benefici anche quando sono staccati dalla pianta e vengono usati in una forma e consistenza completamente diversa dalla prima. 

L’idrolato di ottiene per distillazione in corrente di vapore, strumento necessario un alambicco, un contenitore di metallo e vetro composto da coppe comunicanti e serpentine, in cui si inseriscono acqua e parti prescelte della pianta. Il liquido segue un percorso ben definito, con il calore indotto dall’esterno diventata vapore, raggiunge la droga sistemata su una griglia. Nella decantazione rompe le sacche della pianta ricche di molecole aromatiche, che dalla droga finiscono per mescolarsi con il vapore acqueo. Il viaggio della miscela continua fino ad una zona di condensazione, dove il vapore viene raffreddato dall’esterno, termina il suo percorso quando riprende forma liquida e precipita (scende) verso un contenitore che raccoglie l’idrolato ormai pronto.     

Qualità e concentrazione

Un’ulteriore informazione aiuterà a distinguere gli idrolati naturali (salutari e benefici) dai prodotti menoefficaci. Basterà guardare sull’etichetta e cercare l’INCI, idrolato naturale = 1 solo ingrediente e nessun’altra sostanza, compresi i conservanti. La composizione la troverete scritta così: in latino il nome della pianta e in inglese la parte utilizzata, eventualmente con l’indicazione della provenienza biologica in una seconda riga.  

La concentrazione dei principi attivi la decide il produttore scegliendo quanta acqua utilizzare per ogni chilogrammo di droga (la parte della pianta scelta per l’estrazione). Gli idrolati di buona qualità mediamente contengono una percentuale da 0,05% a 0,5% di principi attivi e grazie ad alcune di queste micoparticelle si caratterizzano con un aroma unico e specifico che li differenzia gli uni dagli altri. 

Uso

L’idrolato racchiude l’anima della pianta, insieme agli oli essenziali che contengono i principi attivi liposolubili. Gli idrolati sono più delicati degli oli essenziali, ma non per questo poco efficaci. Il loro utilizzo non presenta le limitazioni che leggiamo per gli oli essenziali, la concentrazione minore li rende efficaci per trattare zone del corpo che con gli oli non potrebbero neanche essere avvicinate. Le proprietà a volte sono simili e complementari, la camomilla ad esempio è un ottimo antinfiammatorio in entrambi i prodotti, ma solo l’idrolato può trattare l’irritazione oculare.

L’uso degli idrolati è quindi diverso rispetto agli oli essenziali ed è limitante pensare che siano solo una versione più delicata degli estratti oleosi. Per questa ragione negli anni si è sviluppata l’idroterapia, una disciplina affine all’aromaterapia che ne descrive le qualità e si occupa delle dosi e delle modalità di utilizzo. Gli idrolati possono essere usati dalle donne in gravidanza, che beneficiano degli effetti rilassanti in questo periodo così delicato e importante per il benessere di mamma e bambino e possono essere un grande aiuto per la cura quotidiana dei bimbi, anche piccoli e piccolissimi.

Gli idrolati per uso terapeutico

Alla luce di quanto abbiamo scoperto appare chiaro che gli idrolati possono anche essere ingeriti, chiaramente ci sono delle eccezioni perché ogni estratto naturale ha le sue caratteristiche ed un effetto diverso, ma in buona sostanza sono millenni che in oriente si preparano cibi con l’acqua di rose e nel sud dell’Italia l’acqua di arancia esalta il sapore di gustosissimi dolci tipici. 

Ricchi di proprietà, gli idrolati posso avere effetti astringenti e diuretici, stimolare e velocizzare la cicatrizzazione, ottimi agenti lenitivi per le infiammazioni, agiscono sul microcircolo per stimolare la circolazione periferica.

Nell’uso terapeutico gli idrolati vengono usati quotidianamente: 

  • nell’idroterapia, in diffusione o negli spray, per sfruttare le potenzialità salutari sul corpo e mente;
  • come attivi rilassanti nell’acqua del bagno, anche per i bambini, utilizzando da 1 a 10 cucchiai in base all’età;
  • per rigenerare e dare energia, con 3 cucchiai aggiunti nell’acqua tiepida del pediluvio;
  • per lenire infiammazioni e decongestionare rossori ed irritazioni, nei semicupi (bagni dalla vita in giù) indicati per le infezioni genitali e le emorroidi;
  • per l’igiene del cavo orale nei risciacqui, utilizzando da un cucchiaino ad un cucchiaio diluito in acqua;
  • negli impacchi per applicazioni localizzate, con 5 cucchiai in 100 ml di acqua, per impregnare con la soluzione una garza da avvolgere sulla zona desiderata, trattenendola per 20 minuti ad ogni ciclo.

Avvertenze per l’uso interno

Per l’uso terapeutico è meglio seguire le indicazioni di un naturopata o floriterapeuta. Attenzione anche alla composizione, evitate gli idrolati con conservanti al loro interno che potrebbero alterare le virtù del prodotto.

Gli idrolati per uso cosmetico

Lasciando agli esperti l’uso degli idrolati a scopo terapeutico, sciogliamo le curiosità sull’impiego come cosmetici. La prima domanda che mi sono posta è la seguente: sono adatti alla beauty routine quotidiana? La risposta è sì, il loro pH rispetta la pelle e non ne altera l’equilibrio, con un valore compreso tra i 3 ed i 6,5 analogo al pH cutaneo (che oscilla da 4 a 7)..

Quando e come usarli su pelle e capelli

Gli idrolati sono utili la sera, quando vogliamo applicare creme o maschere nutrienti che agiscono durante le ore del riposo. Ideali anche per la skincare del mattino,:predispongono la pelle al trattamento idratante, migliorano l’assorbimento delle creme e delle basi per il make-up

L’idrolato si utilizza puro, direttamente sulla pelle, non necessita di diluizioni:   

  • da impiegare come un tonico, è perfetto se usato dopo la pulizia, anche per asportare i residui del trucco che non siamo riusciti a togliere, prepara la pelle per i trattamenti successivi. Il modo più frequente è di usarlo vaporizzato, un paio di spruzzi sul viso attendendo che la pelle si asciughi prima di procedere con le successive applicazioni. Per chi ama i dischetti di cotone imbevuti versare qualche goccia del prodotto e tamponarlo sul viso;
  • da usare per vaporizzazioni depurative, riscaldato e utilizzato nei bagni di vapore per pulire a fondo la pelle ed i suoi pori;
  • da utilizzare sui capelli per praticare l’ultimo risciacquo dopo lo shampoo, per riequilibrare il PH e per rendere luminose le chiome;
  • da spruzzare sui capelli tra uno shampoo e l’altro per ravvivare la profumazione delle chiome e per ridare compattezza ai capelli ricci.

L’idrolato sostituisce l’acqua nelle preparazioni cosmetiche di creme e lozioni, aggiunto nella fase acquosa della formula.

  • Nella skincare quotidiana o settimanale la pelle beneficia degli idrolati quando li utilizziamo con polveri ayurvediche, argille ed attivi per preparare una maschera viso da spalmare e tenere in posa fino a 20 minuti, variabili in base alle caratteristiche degli ingredienti, da risciacquare dopo l’applicazione.
  • Nell’haircare gli idrolati agiscono su capelli e cuoio capelluto grazie agli impacchi capillari preparati con le polveri ayurvediche e le erbe per la cura di cuoio capelluto e capelli, utilissimi anche nella preparazione degli impasti per gli impacchi tintori.

Idrolati e tipi di pelle

Alleati per la beauty routine quotidiana l’uso degli idrolati è indicato per i trattamenti prolungati della pelle, la natura leggera e penetrante si prende cura della cute senza aggredirla. Ecco alcuni idrolati, distinguendoli in base alle caratteristiche e alle problematiche su cui si vuole agire: 

Conservazione

L’idrolato ha una formulazione delicata, una volta aperto il suo periodo di utilizzo è limitato poiché il suo principale composto è l’acqua, che sappiamo essere il principale focolaio in cui si sviluppano germi e batteri. Per sfruttare le sue massime potenzialità basterà: 

  • utilizzarlo nei tempi indicati nella confezione (sul retro dell’etichetta cercate il PAO, periodo di validità dopo l’apertura);
  • conservarlo in luogo fresco, lontano da fonti dirette di luce e calore;
  • fate attenzione a non contaminare il prodotto con mani sporche, quando lo utilizzate lasciate che cada sul palmo della mano o sull’ovatta evitando di toccare con le mani il contenitore.  

Siamo arrivati alla fine di questo post, idrolati e acque floreali, estratti vegetali per alcuni nuovi per altri una riscoperta, il loro uso renderà più efficace la cura di viso e capelli in maniera del tutto naturale. Zenine con le idee più chiare, ci vediamo al prossimo post!

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