Come conservare gli oli vegetali

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Namasté,
oggi affronteremo un argomento nuovo, quello della conservazione dei prodotti cosmetici naturali. Si tratta di un aspetto forse sottavalutato, eppure è importante conoscere come conservare al meglio un prodotto naturale (spesso privi di conservanti, e per qunsto suscettibili di deperimento) in modo da preservarne le proprietà ed evitare rischi. Inoltre, permette di evitare gli spechi.

I metodi di conservazione variano a secondo della tipologia del prodotto: gli estartti vegetali secchi sono generalemnte più facili da conservare rispetto ad un estratto vegetale oleoso.

Nel corso di vari articolo, andremo a conoscere il metodo di conservazione corretto delle più comuni sostanze cosmetiche di derivazione vegetale:

  • Estratti secchi (erbe ayurvediche, argille e alghe);
  • Oli essenziali;
  • Oli vegetali e oleoliti;
  • Idrolati/acque aromatiche.

Oggi, andremo a conoscere il metodo di conservazione corretto per oli vegetali e oleoliti.

 

Man mano, andremo ad approfondire ogni aspetto. Oggi ci concentriamo sugli oli vegetali, immancabili prodotti cosmetici per prendersi cura della pelle e dei capelli.

Vi è mai capitato di avere dubbi su dove mettere quell’olio per massaggi appena comprato, oppure, se potete utilizzare l'olio di cocco che avete usato l'anno scorso al mare?

Oggi cercherò di aiutarvi a trovare una risposta!

 

Quali sono i rischi di una scorretta conservazione degli oli vegetali naturali?

Conservare correttamente un prodotto è un requisito fondamentale.

Sono principalmente due i rischi che possono presentarsi:

  • Ossidazione e conseguente perdita dei principi attivi funzionali per cui stiamo utilizzando quel prodotto: l’olio di germe di grano, ad esempio, pur essendo il più ricco di vitamina E (antiossidante/conservante), se conservato male può perdere parte delle sostanze che lo rendono tanto prezioso!
  • Deperimento organico e conseguente proliferazione batterica, particolarmente pericolosa se il prodotto entra in contatto con cute lesa o mucose.

Entrambi i rischi vanno evitati, ma al secondo va posta una particolare attenzione. Per questo motivo, se avete anche solo il minimo dubbio, evitate di utilizzare un prodotto in zone molto delicate (contorno occhi, mucose) o su cute lesa.Batteri o muffe possono essere pericolosi!

 

Come conservare oli vegetali e oleoliti

Sono tra i prodotti naturali più diffusi ed utilizzati in tutti i periodi dell’anno: cosa faremmo in inverno senza un burro per le mani e in estate senza un olio doposole? Io non riesco devvaro ad immaginarlo!

Volendo sintetizzare al massimo, sono tre i fattori che possono intererire con l'integrità di un olio vegetale: calore, luce, luce, aria e umidità (acqua).

CALORE: Gli oli vegetali possono perdere le loro proprietà se vengono sottoposti a temperature eccessive. Per questo, oli "pressati a freddo" tendono ad avere principi attivi maggiori rispetto ad altri. Ogni olio è diverso: ci sono oli che resistono a temperature elevate (pensate all'olio di oliva!), altri che depriscono a basse temperature. Tenendo conto dell'indice di tollerabilitè al calore, gli oli vengono distinti in termolati e non termolabili. I termolabili sono gli oli che non tollerano temperature elevate (per questo vengono aggiunte all'interno dei cosmetici solo a freddo). Ma ci sono anche oli più resistenti a temperature elevate. Alla fine di questo articolo troverete una lista degli oli vegetali cosmetici più utilizzati, distinguendo in base alla loro termolabilità.

LUCE: La luce può provocare l'ossidazione di un olio vegetale. Questo comporta una perdita dei sui principi attivi funzionali. Per questo motivo bisogna evitare l'espozione alla luce degli oli vegetali. Come? Utilizzando sempre un contenitore scuro!

ARIA E UMIDITA': Sia l'espozione all'aria che all'eccessiva umidità può danneggiare un olio vegetale, fino a provocerna l'irrancidimento.

 

Le regole per conservare gli oli vegetali

Ora che abbiamo elencati i principali fattori dui rischio da tenere sempre in considerazione, passiamo alle indicazioni generali per conservare in maniera ottimale un olio vegetale naturale.

  • Gli oli vegetali vanno conservati in una confezione scura e ben sigillata: il materiale d’elezione è il vetro. Se la confezione non è scura, potete coprirla o dipingerla per scurirla (9 può bastare anche un semplice foglio di carta! Conservate il vostro olio in una confezione scura ben chiusa. Come citato all’inizio: luce e ossigeno sono i principali fattori da tenere sotto controllo. Entrambi possono provocare ossidazione e irrancidimento;
  • Evitate che il prodotto subisca bruschi sbalzi termici: questo serve a preservare l’integrità dei principi attivi funzionali. Pertanto, evitate di porlo in prossimità di fornelli o altre fonti di calore (termosifoni, ecc...);
  • Umidità: dopo luce e ossigeno, l’acqua è il terzo fattore che potrebbe danneggiare il vostro prezioso olio vegetale. Se tenete il vostro olio in bagno, assicutaevi che sia sempre ben chiuso e che sia protetto da agenti esterni. Conviene, ad esempio, non riporlo in una dispensa con vetro trasparente;
  • Evitate travasi da una confezione all’altra: questo serva ad evitare qualsiasi rischio di contaminazione: è molto difficile ottenere una sterilizzazione ottimale a casa. Per questo, meglio utilizzare la confezione originale. Se questa è trasparente, copritela voi stessi. È la soluzione migliore;
  • Non prelevate il vostro olio o burro con le mani: utilizzate sempre uno strumento pulito (cucchiaio/becher/contagocce). Pur lavando abbondantemente le mani prima, potreste sempre contaminare l’olio!
  • Dato che l'aria è un fattore che può diminuire la durata di un olio, l'idelae è sempre scegliere confezioni non troppo grandi. Perché? Immaginiamo che siamo arrivati stiamo quasi per finire un olio: lo spazio tra questo è il tappo è occupato da ossigeno. Minore è lo spazio lasciato all'aria, meglio è.
  • è possibile inserire un antiossidante naturale per preservare l'integrità di un olio: il toferolo/vitamina E, fino all'1%.

Non tutti gli oli sono uguali: alcuni sono più facilmente deperibili di altri; alcuni hanno una maggiore quantità di conservanti naturali (ad esempio l’olio di germe di grano è ricco di vitamina E, antiossidante naturale).

Anche se non tutti gli oli sono uguali, consiglio di seguire sempre queste linee guida alla conservazione degli oli vegetali.

 

Durata degli oli vegetali dopo l'apertura

Quando dura un olio vegetale dopo l’apertura? Dipende: la durata varia dai 6 mesi ai 4 anni.Uno dei fattori che ne determina la durata è la termolabilità. Quanto più un olio è suscettibile al calore, tanto più è deperibile e tende a durare poco.

L'olio di oliva, ad esempio, è poco termolabile e può durare fino a 4 anni! Un olio di argan, invece, andrebbe consumato entro massimo 12 mesi (previa corretta conservazione!)

Ecco gli oli che risentono maggiormente del calore. Dopo l’apertura, vanno consumati entro un periodo che va 6 mesi a un anno (seguendo tutte le indicazioni per una corretta conservazione).Questi sono più "sensibili" e non dovrebbero essere sottosposti ad alte temperatura (ad esempio, durante la preparazione di un cosmetico che volete arricchire con oli vegetali)

In estate, è meglio conservarli al fresco, in frigorifero!

 

OLI TERMOLABILI

 

OLI NON TERMOLABILI 

Questi oli resistono meglio al calore e tendono a conservarsi più a lungo (ma in questa categoria rientrano anche oli che durano fino a 6 mesi che, però, tollerano meglio temperaturte più alte). Sono che che possono essere riscaldati nei casi di preprazione cosmetiche.

Infine, è bene ricordare che la termolabilità di un olio determina anche le modalità con cui deve essere utilizzato all'interno di preparazione cosmetiche. Ad esempio, se voglio miscelare burro di karitè e olio di mandorle, potrò sciogliere a bagnomaria il burro, ma non l'olio di mandorle, che andrà aggiunto alla fine.

Come capire se un olio vegetale è buono?

Come è possibile sapere se un olio vegetale è stato conservato correttamente ed ancora buono e sicuro? Bisogna tener presente due fattori: odore e colore.

Un olio irrancidito ha un odore decisamente sgradevole e acidulo. Il colore, inoltre, non deve essere opaco, ma limpido.

Anche la presenza di grumi è indice di una variazione dell’integrità del prodotto. Nel caso dei grumi, tuttavia, bisogna anche tener presente che ci oli che hanno punti di solidificazione bassi. L'olio di cocco ad esempio, solidifica già a 25°. Pertanto, in primavera è possibili che siano grumi: parti di olio che sono rimaste allo stato solido.

 

Bene, siamo arrivati alla fine del nostro articolo. Vi è mai capitato di avere dubbi sulla qualità di un olio che non usate da tempo? Cosa avete fatto? Di solito, dove tenerte i vostri prodotti naturali?

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