Namasté Zenine,
da pochi giorni abbiamo accolto un nuovo mese: febbraio! Qual è la prima cosa che viene in mente in questo mese? San Valentino, la festa universale degli innamorati. Oggi ci soffermeremo proprio sul giorno dedicato alla celebrazione di uno dei sentimenti più affascinanti e intenso di tutti: l’Amore!
Sì, a febbraio ci sono anche il freddo e l’influenza… ma non pensiamoci ora: riscaldiamoci un po’ il cuore!
San Valentino
Cominciamo ad ambientarci e a prepararci e a riflettere su questo giorno tanto speciale risalendo alle origini di tutto. Soddisfare un po’ di curiosità e meravigliarsi fa bene! Non trovate?
Ecco alcune informazioni “storiche”. La festa di San Valentino viene celebrata in tutto il mondo il 14 febbraio, giorno stabilito dalla Chiesa cattolica. Il suo culto viene riconosciuto anche dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa anglicana.
San Valentino fu un martire cristiano consacrato vescovo della città di Terni nel lontano 197 d.C. Oggi la città umbra di Terni celebra San Valentino vescovo, come santo protettore della città, proprio il 14 febbraio. Ma innumerevoli sono le celebrazioni a lui dedicate in tutta Italia.
San Valentino viene considerato santo protettore degli innamorati ma anche degli epilettici. I miracoli che il Santo ha compiuto richiamano, infatti, non solo il tema dell’amore, ma anche quello della malattia.
Ecco uno dei racconti a lui associati, quello che vede protagonisti Valentino, già vescovo di Terni, Serapia, una giovane donna cristiana e Sabino, un centurione romano. Serapia e Sabino erano due giovani legati da uno struggente sentimento d’amore. Struggente, sì! Perché, come in tante storie d’amore, anche in questa i due giovani innamorati dovettero affrontare l’ostilità dei genitori: c’erano troppe differenze tra le due famiglie. Alla fine, l’amore vinse e i genitori acconsentirono al matrimonio. Fu allora che venne alla luce la grave malattia che colpiva e consumava la giovane Serapia. Sabino chiamò il vescovo Valentino e lo accompagnò al capezzale dell’amata. Tutto quello che Sabino sperava era non doversi separare da lei, la donna che avrebbe amato per sempre. Valentino battezzò Sabino e poté così unirli in matrimonio affinché fossero uniti per sempre, anche dopo la loro morte.
Ma torniamo all’origine della festa per andare ancora più indietro: l’Antica Roma. La festa di San Valentino viene ricondotta al più antico rito pagano dei Lupercalia. Il rito veniva celebrato il 15 febbraio (un giorno dopo: la Chiesa cattolica lo ha poi spostato al presunto giorno della nascita del santo). Nel dettaglio, la festa si celebrava in più fasi dal 13 al 15 febbraio ed era un rito di purificazione in onore di un antico dio latino, Luperco. Le tesi e gli studi su questo rito sono innumerevoli e sono tuttora in corso le analisi delle fonti antiche. A noi basta sapere che si trattava di un rito che ruotava attorno ai temi della fertilità e della purificazione in un mese ritenuto molto difficile, quasi nefasto, quello di febbraio.
Che cos’è l’amore e le sue manifestazioni
Dopo aver acquisito qualche nozione storica di “preparazione”, passiamo al vero centro del nostro articolo: l’amore. Dare una definizione assoluta ed esauriente dell’Amore è una prova davvero ardua e non vorrei peccare di arroganza cercando di darla!
L’Amore è un sentimento appartenente ad ogni specie vivente. Possiede forme di espressione e manifestazione tanto vaste quanto è vasto l’animo dei viventi.
Ognuno ha una storia diversa, unica, irriproducibile, speciale. Questa storia condiziona tutto, anche l’idea che dell’amore si ha. Per alcuni l’amore è non strappare un fiore, lasciarlo crescere spontaneo e godere del suo profumo solo per brevi attimi. Per altri è regalare quello stesso fiore, accuratamente selezionato per soddisfare i gusti dell’altro o i propri; per altri ancora è riceverlo. Quando parliamo di sentimenti, non esiste una risposta corretta e una sbagliata: esiste solo ciò che si prova. Ricordatelo sempre.
Vorrei condurvi a riflettere su alcuni punti:
- Amore per se stessi
- Amore per l’altro
- Amore per ciò che ci circonda
L’ordine non è casuale: l’amore per se stessi è il nucleo centrale da cui parte tutto. Avete mai sentito che “Non si riesce ad amare l’altro se prima non si ama se stessi”? Lo avete mai sperimentato?
Credo non sia sbagliato ritenere che ogni manifestazione emozionale debba partire sempre solo dall’amore per se stessi. Da qui si procede verso una comprensione appagante e benefica che conduce ad una manifestazione più consapevole e “piena” dell’amore.
Cosa ne pensate?
Cosa significa amare se stessi? Non posso darvi una risposta. Solo voi potete saperlo e capirlo. Ad ognuno di voi sono associate così tante variabili (storia, personalità, esperienze dirette e indirette) da rendere impossibile una mia risposta. Posso, però, darvi delle idee da cui farvi ispirare.
Amare se stessi significa:
- imparare a rispettare i propri bisogni;
- dedicarsi sempre del tempo in cui sentirsi semplicemente bene;
- imparare a capire cosa ci fa stare bene e cosa lede il proprio benessere;
- cercare aiuto quando se ne sente la necessità;
- imparare a capire quando si ha la necessità di chiedere aiuto;
- immergersi in un bagno rilassante per scaricare la tensione accumulata;
- giocare;
- premiarsi per ogni piccolo obiettivo raggiunto;
- coccolarsi;
- sentirsi amati e coccolati;
- non sentirsi soli nei momenti difficili.
E la lista potrebbe continuare all’infinito… Sentitevi libere di arricchirla!
All’amore per se stessi segue l’amore per l’altro. Chiaramente il percorso non è lineare e cronologico! L’ho scelto per facilità di argomentazione.
L’altro può essere chiunque la vita vi abbia fatto conoscere. La famiglia è sicuramente il centro di appartenenza più forte. La famiglia è tutto ciò che per voi rientra nel concetto che voi avete di famiglia (la ridondanza del pronome “voi” non è un refuso! Vuole richiamare l’idea che siete sempre voi al centro di tutto).
Le relazioni interpersonali variano in continuazione. Avanzano, regrediscono, si spezzano, si riallacciano: tutto è possibile!
Poi, c’è l’Amore per ciò che ci circonda: una casa, un’auto, un giardino, una collina, un albero, una scrivania, una distesa verde o azzurra. Tutto quello che vedete e a cui vi sentire in qualche modo legati. Si può amare anche una penna, se l’esperienza ha permesso di costruire con quell’oggetto qualcosa che vada oltre il mero atto pratico.
Cosa fare a San Valentino
Gioia incontenibile, frustrazione, dolcezza, commozione, tristezza, rifiuto, indifferenza: la celebrazione del 14 febbraio come “festa degli innamorati” può suscitare questo e molto altro. Siamo tutti diversi: ognuno ha la sua reazione.
C’è chi ha appena intrapreso un percorso insieme alla persona che ama fin dal profondo del suo cuore e non vede l’ora di festeggiarlo. Chi detesta che qualcuno scelga un giorno in cui celebrare un sentimento tanto personale: lo ignora ed è infastidito da tutto ciò che glielo ricorda. E c’è chi è legato da decenni ad una persona cara, rinnova continuamente il suo sentimento e si impegna a farlo ancora di più il 14 febbraio. E chi aspetta quel giorno per dichiararsi, confidando in una predisposizione più accorata dell’altro. E le possibilità sono infinite!
Ma c’è una cosa che accumuna tutti e non esclude nessuno: a San Valentino tutti possono celebrare l’Amore per se stessi! Tutti, nessuno escluso: giovani innamorati, coppie sposate da anni, novelli sposi, novelli conviventi, single, separati, figli, genitori, nonne, bambini, amici… Credo di aver reso l’idea!
Bene, arriviamo al dunque: ecco alcune idee per dedicarvi al “compito” più proficuo di tutti: amarsi. Così, nessuno potrà sentirsi escluso.
Le idee sono personalizzabili: seguitele da soli, oppure in compagnia. Il mio consiglio? A San Valentino dedicatevi a quello che vi stare bene. E se non vi va giù l’idea che accada proprio in quel giorno… beh, potete anche far slittare l’evento ad un altro giorno: qualsiasi giorno è buono per amarsi, anzi: tutti i giorni sono buoni per farlo!
- Fate una cosa che vi siete ripromessi da tanto tempo ma che avete sempre rimandato. Deve essere qualcosa di piacevole, non un dovere! Che sia una cena fuori, una passeggiata in centro città, sulla spiaggia o in alta montagna, non importa.
- Rilassatevi con un bagno “emozionale”. Immergete nella vasca un profumo che stimola i vostri sensi e ispira emozioni piacevoli. Inserire nella vasca degli oli essenziali può essere davvero un’idea sublime!
- Preparate un piatto che vi piace. Può essere qualcosa di nuovo perché avete voglia di sperimentare, oppure una ricetta cui vi sentite legati e che volete preparare e riassaporare con tutta calma.
- Accogliete un massaggio rilassante (sì, il tema “relax” deve essere ricorrente): scegliete un olio vegetale, magari aggiungete con cautela un olio essenziale, mettete da parte tutte le preoccupazioni e godetevi quel momento.
- Fate uno scrub: esfoliare la pelle può essere un’esperienza davvero piacevole. Cercate di soffermarvi su ciò che provate nel mentre e dopo. La pelle vi offre sensazioni inimmaginabili!
- Diffondete in un ambiente cui vi sentite legati (oppure in un ambiente cui vi vorreste legare) una fragranza, un profumo che stimola in voi sensazioni piacevoli.
Sul sito potrete trovare molti elementi d’ispirazione per festeggiare appieno il giorno, unico e speciale, dedicato all’emozione “motrice” dell’Amore.
Per qualsiasi chiarimento, non ponetevi il dubbio di contattarci o meno: fatelo!
Condividete in questo spazio le vostre opinioni.
L’articolo è giunto al termine. Eccola lì, la nostra Gaia: si sta godendo con tutta se stessa un momento d’amore per sé: chissà dove la conducono le sue emozioni…